In un mondo che corre veloce, dove mente e corpo sembrano spesso andare in direzioni opposte, è diventato sempre più importante imparare a fermarsi, respirare e sentire il presente. È qui che entra in gioco il grounding, una tecnica semplice ma potente, usata per riportare l’attenzione al momento presente e ritrovare stabilità interiore. Scopriamo insieme come questo metodo può davvero fare la differenza nel nostro quotidiano, piccolo o grande che sia.
Che cos’è il grounding?
“Grounding” significa letteralmente messa a terra, e si riferisce a un insieme di pratiche che aiutano a riconnettersi, attraverso il corpo e i sensi, alla realtà del momento presente. È particolarmente utile quando si vivono situazioni di forte stress, ansia, dissociazione, trauma o sopraffazione emotiva. Questa tecnica, quindi, si basa sull’idea che, ancorando la mente e il corpo al “qui e ora” e concentrandosi sull’ambiente circostante e sul respiro, è possibile regolare le emozioni, recuperare un senso di stabilità e sicurezza e uscire da stati di malessere acuto.

In che ambiti si utilizza?
Questa tecnica è diffusa in vari ambiti:
- Psicoterapia: è uno strumento fondamentale nella terapia del trauma (Somatic Experiencing di Peter Levine) e viene usato appunto per aiutare chi soffre di PTSD (disturbo da stress post traumatico), ansia e attacchi di panico o episodi dissociativi.
- Meditazione, mindfulness e crescita personale: le pratiche contemplative lo impiegano per stabilizzare l’attenzione e ridurre la reattività emotiva.
- Coaching, sport e performance: per migliorare la concentrazione e la gestione emotiva sotto pressione.
- Educazione: Viene utilizzato con bambini e adolescenti per aiutarli a regolare emozioni e comportamenti.
Come si pratica?
Le tecniche di grounding possono essere fondamentalmente di tre tipologie: fisiche, sensoriali o cognitive.
- Tecniche sensoriali: si tratta di osservare e descrivere 5 cose che si vedono, 4 che si toccano, 3 che si sentono, 2 che si odorano e 1 che si gusta.
- Contatto fisico: cioè toccare, con mani e/o piedi, oggetti e superfici dalle texture diverse
- Respiro consapevole: inspirare lentamente ed espirare ancora più lentamente, sentendo l’aria muoversi nel corpo.
- Ancoraggio corporeo: ovvero sentire il peso del proprio corpo e percepire la superficie su cui esso poggia (che sia una sedia o la terra sottostante).
- Auto-dialogo: Ricordarsi dove si è, che giorno è, cosa si sta facendo in quel momento.

Grounding e celebrità
Anche molti personaggi famosi, da cantanti a sportivi di alto livello, hanno parlato pubblicamente dell’uso di tecniche di grounding per affrontare le grandi pressioni a cui spesso sono sottoposti e per gestire ansia o traumi. Per citarne qualcuno: la popstar Lady Gaga, ad esempio, ha raccontato in alcune sue interviste di usare il grounding per ritrovare il contatto con il corpo quando si sente sopraffatta. O ancora, l’attrice Emma Watson pratica il grounding prima di eventi pubblici, per gestire l’ansia da prestazione. Infine, il campione NBA LeBron James, lavora con le tecniche di visualizzazione e di grounding per restare focalizzato in campo e raggiungere uno stato. mentale ottimale per la performance.
In conclusione, che tu sia una persona particolarmente esposta o affannata o che tu stia semplicemente passando un periodo difficile, il grounding è una modalità accessibile e potente che puoi prendere in considerazione per cominciare ad affrontare concretamente le tue difficoltà.
In un mondo che ci spinge spesso a vivere nella testa, radicarsi nel corpo può diventare un atto rivoluzionario di cura e consapevolezza.

Se sei interessato a questo tipo di tematiche, puoi leggere l’articolo di Benedetta sulle 5 tecniche per iniziare a meditare.